Inizia sabato 21 febbraio a Cuneo un ciclo di 3 incontri organizzato dal gruppo “Cuneo Città Aperta”: un gruppo di giovani cuneesi tra i 20 e i 30 anni nato per promuovere i temi della partecipazione attiva e la democrazia dal basso. Tali attività rientrano nel progetto “GENERAZIONE INTERCULTURA” promosso dall’associazione LVIA con il contributo della Fondazione CRC nei Comuni di Cuneo, Bra e Fossano.

«A Cuneo si può davvero partecipare alla vita della propria città? Che cosa significa essere cittadini attivi e sperimentare la democrazia dal basso? Che ruolo hanno i giovani nella società? Quello di semplici spettatori o piuttosto di portatori di cambiamento, le cui idee sono richieste e valorizzate?».

Sono queste le domande che si sono posti i giovani cuneesi che hanno deciso di formare il gruppo informale “Cuneo Città Aperta” con l’intento di coinvolgere altri cittadini nel vivere in modo più attivo la propria città.

Il gruppo si è formato nell’ambito del progetto “GENERAZIONE INTERCULTURA” promosso dall’associazione LVIA e con il contributo della Fondazione CRC e che ha visto nel corso di un anno la realizzazione di attività di formazione e di educazione alla cittadinanza attiva che hanno coinvolto a ritmi incalzanti scuole, cittadinanza e amministratori locali con l’obiettivo di trovare strumenti e modalità per una maggiore partecipazione dei cittadini e in particolare dei giovani alla vita cittadina.

Al motto di “La democrazia non è uno sport da spettatori”, il gruppo organizzerà un ciclo di 3 incontri di progettazione partecipata con la cittadinanza utilizzando delle metodologie interattive. Sabato 21 febbraio e sabato 14 marzo alle ore 15:00 si svolgeranno i primi due incontri, presso la sala del Centro Migranti in via Leutrum 7 a Cuneo.

Il portavoce del gruppo “Cuneo Città Aperta” spiega: «Il nostro interesse si rivolge principalmente alle politiche giovanili locali, che potrebbero vedere i giovani come veri protagonisti della vita nel territorio, in costante dialogo con l’Amministrazione, e non come una parte di società passiva e senza voce in capitolo. In quest’ottica, nel corso degli incontri ci chiederemo come migliorare la comunicazione degli eventi e delle opportunità giovanili a Cuneo e elaboreremo delle proposte per sfruttare al meglio gli spazi pubblici già a disposizione della cittadinanza e quelli che lo saranno nel prossimo futuro»». Sarà fondamentale, come sottolineano gli organizzatori, la partecipazione di tutti coloro che sono interessati a portare la loro esperienza e la loro creatività per elaborare proposte condivise. Gli incontri infatti saranno liberi e aperti alla cittadinanza.

La riunione conclusiva – sabato 21 marzo – si svolgerà sempre a Cuneo, a Palazzo San Giovanni presso la sala Vinaj, in via Roma 4 e vedrà partecipare l’Assessora Franca Giordano e altri rappresentanti della Città di Cuneo ai quali sarà presentata la Carta di Partecipazione Giovanile: questa si baserà sulle proposte raccolte nei primi due incontri e su quanto discusso con associazioni e realtà giovanili del territorio.

All’incontro daranno il loro contributo la prof.ssa Stefania Ravazzi, il dott. Giancarlo Pomatto e la dott.ssa Micol Maggiolini del Laboratorio di Politiche del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli studi di Torino.

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