Dall’8 al 12 ottobre cinema dal sud del mondo.

Sono più di 230 i film iscritti alla rassegna cinematografica sulle storie e i luoghi dimenticati dai media. In programma per l’ottava edizione anche una selezione dal festival francese Alimenterre e focus su Gaza, i movimenti giovanili dalla Turchia al Brasile della Coppa del Mondo, passando per il Cile e il bacino del Mediterraneo, dal Maghreb ai Balcani.

La maternità in Africa, la guerra in Mali, gli allevatori nomadi nel deserto della Giordania e una comunità Rom in un campo di Napoli. E, ancora, una transessuale a Belgrado e donne che lavorano in una miniera. Sono alcune delle storie raccontate nei film selezionati per l’ottava edizione del Terra di tutti film festival, la rassegna di documentari e cinema sociale dal Sud del mondo organizzata dall’8 al 12 ottobre dalle ong Cospe e Gvc, che porta sullo schermo del cinema Lumière di Bologna (via Azzo Gardino, 65/B) le storie di conflitti, persone e luoghi spesso dimenticati dai media mainstream.

“Sono 236 i film iscritti all’ottava edizione del festival e provengono da 15 Paesi del mondo, una grande partecipazione favorita anche dal fatto che il bando è circolato nelle sedi estere di Gvc e Cospe – raccontano i due direttori artistici Jonathan Ferramola e Stefania Piccinelli – Quest’anno apriremo una finestra anche sulla situazione a Gaza e sulle proteste dei giovani che dalla Turchia al Brasile della Coppa del Mondo, passando per il Cile, chiedono maggiore equità, libertà, reddito, educazione pubblica e giustizia”.

Tra le novità di questa edizione c’è anche la collaborazione con il festival francese Alimenterre dedicato alla sostenibilità, con cinque film sulla riappropriazione dell’agricoltura da parte dei cittadini, per sostenere un modello agricolo equo e per sensibilizzare i futuri agricoltori sul modello di coltivazione scelto. Confermata la collaborazione invece con il festival Gender Bender.

I video che verranno selezionati per il concorso e che saranno proiettati a partire dell’8 ottobre, competeranno per aggiudicarsi tre riconoscimenti: il premio per la miglior produzione italiana, assegnato dalla giuria di qualità del Terra di tutti film festival; il premio per la miglior produzione internazionale, consegnato da una giuria composta dai membri del Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna e intitolato alla memoria di Cheikh Sarr (in collaborazione con il festival “Segnali di pace” organizzato dalla Provincia di Bologna per il mese della pace); infine, il premio speciale intitolato alla memoria del cooperante Benedetto Senni e dedicato ad Africa, sviluppo sostenibile, agricoltura e lotte per la terra. In più sarà assegnata una menzione speciale “Fair Trade Italia” sul commercio equo e solidale.

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